Biografie non scomparse di blogger non scomparsi

In ordine alfabetico:

Eccentrica Gallumbits o Eddie Greatackle, tutti i suoi nomi sono nati nella stessa circostanza in tre occasioni distinte. Prestando la penna, chi notando le iniziali stampate non ha potuto fare a meno di farlo presente: «Ah, ma E. G. sta per E****** G******, il tuo nome»; e si sentiva rispondere: «No, in realtà è un regalo di un tizio chiamato Ermanno Gustasacco». Da cui la trovata per nomi strambi con le stesse iniziali.
Ai margini del mercato del lavoro, con abitudini sgradevoli e una laurea in inutili studi, sembrerebbe il classico reietto ritroso e prevenuto, invece è solo un imbecille di buon animo… Quella bontà d’animo generale e inconcretizzata del tipo che non serve a niente e a nessuno!
Il suo stile è caratterizzato dallo sforzo di ottenere una narrativa naturale e scorrevole, e – per questo − assicurandosi l’effetto opposto. Quindi, rimedia copiando.
I suoi libri preferiti sono quelli che di solito che ha letto con piacere, più altri altri aggiunti per figurare come intenditore. Stesso discorso per musica, arte, cinema, fumetti, format televisivi e altri prodotti di intrattenimento culturali. Pratica un po’ di sport e hobbies, senza esagerare. Il tutto senza evolvere e attestandosi a livello dilettantesco.
N.B. — Come tutte le biografie sappiate che tutto è stato rigorosamente distorto; in questo caso per dare una piacevole aura di simpatia. In realtà E.G. è una vera canaglia. Non consegue che ciò che scrive sia ributtante, anzi godete pure dei suoi scritti. Solo evitatelo se lo incontrate per strada.

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Fabio Vilardi– detto FABIOtecnologo, probabilmente perché FA il BIOtecnologo, anche se non ha ancora ben capito cosa significa. Nato nella provincia del profondo sud, si trasferisce nelle gelide lande germaniche dove scopre la sua sfrenata passione per la birra.
Si cimenta fin da bambino in tutti gli sport riuscendo nella straordinaria impresa di risultare mediocre in ognuno di essi, sebbene –ci tiene a far sapere- una drammatica tendenza agli infortuni abbia probabilmente fermato una brillante carriera da atleta. Si scopre quindi scrittore, quando alle elementari un suo tema viene letto dalla maestra alla classe facendogli scoprire un modo diverso per accrescere il proprio ego. Il passaggio dalla carta al web diventa quindi naturale. Blogger di successo (titolo che si è autoimposto), riceve l’invito a diventare Blogger non Scomparso, un invito al quale è stato impossibile dire di no!

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Ficatigna (Ficus Indica) – pianta provvista di spine aguzze, braccia globose tese ad abbracciare il cielo, una forza sovravegetale utile ad affrontare la siccità delle condizioni di natura, e colori sgargianti e fiori cartavelini da sventolare al sole. A tempo debito sa far sfoggio di frutti abbondanti e succulenti per palati incuriositi.
Ficatigna – donna dalle poche ma buone risorse, un piede a Lecce l’altro a Roma, completamente persa tra l’entusiasmo per il tanto da fare e la costante vertigine del nulla di fatto. Sperimenta, fin dalla più tenera età, la poesia come mezzo d’espressione del suo fiorito mondo interiore, e lo fonde e lo confonde con altri modi di usar parole, felice solo di tirar fuori il di dentro. Scopre la blogosfera e lì si cerca un suo angolino: http://ficatigna.wordpress.com/.

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Flavia Montanaro, in arte Acidella, nasce nella piangente Mesagne verso la fine di Maggio del 1985. Da piccola passa intere ore davanti al televisore e si reputa un’esperta di cartoni animati, colleziona sorprese sbucate fuori dall’ovetto Kinder e delle merendine Mulino Bianco che custodisce gelosamente in qualche scatolone impolverato, tra i libri delle elementari e i lavoretti della scuola materna. Indipendence Way è la culla che l’ha accolta e che l’ha vista giocare, ridere, crescere; e soprattutto cadere e piangere come Baby Mia quando vedeva il sangue sulle ginocchia.
Elencare le numerose attività che svolge richiede più tempo che per le estrazioni del lotto, non ha ancora capito cosa vuole fare da grande. Le piace saper fare tante cose, senza portarne a termine nessuna. Contabile che non sa fare i conti, studentessa universitaria, tesserata PD abbastanza delusa ma non affranta, collaboratrice occasionale per Mesagne.me e Mesagnesera, penna del LabCreation. Blogger!
Ha solo un sogno, banale: pubblicare un libro! Non importa dove, come, quando e perché. Ha partecipato ad alcuni concorsi letterari con esiti non sempre disastrosi. Se cercate su Zio Google “Negli sporchi panni di Maria” leggerete la storia che ha appassionato i naufraghi del web, e che s’è meritato un applauso dal pubblico più difficile: i Senza Dimora. Un altro racconto invece “Le ricette di Cécile” ha trovato vita tra le pagine di un’antologia di racconti. Tuttavia non si considera una scrittrice, e nemmeno una che aspira a diventarlo. Gli piace raccontare storie, e spera di regalare almeno una risata a chi le legge.
Acidella.com è un diario personale con riflessioni a volte serie, a volte fuori luogo. Trovare il filo logico in quello che scrive è ancora più difficile che cercare un ago in un pagliaio. Chi cerca di prenderla sul serio in realtà sta solo sprecando il suo tempo, anche Penelope la sua amica quadrupede, scuote la coda sconsolata.
E’ una ragazza poco raffinata e molto volubile. Da camionista a bon bon. Ama le metafore, e ricamare su ogni aspetto, anche più quello insignificante, della sua vita. Adora camminare a piedi (quando non è in ritardo) e fare giri in bicicletta.
«Ho un blog perchè mi piace contraddire, contraddirmi. Dove c’è polemica c’è Flavia.»
Alla fine del 2011 ha iniziato a leggere (seriamente): «Meglio tardi che mai!»; ora non può più farne a meno! Non potendo viaggiare fisicamente, viaggia sfogliando libri.
Non ama molto le biografie (le sue), perché ogni volta deve riscrivere da capo tutto di lei; la sua vita è un continuo cantiere dove c’è scritto “Lavori in corso”.
Pis end lov!

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Nome reale: Marta, detta da alcuni Martuzza (senza un vero perché). Classe ’85. Una delle sue peculiarità è di non rispettare i tempi prestabiliti, gli standard, le tappe condivise più o meno da tutti. Con una insita progressiva resistenza alle autorità di vario genere, dopo un’infanzia in cui la descrivono una specie di selvaggia senza regole, vispa, vivace, a tratti indisponente, passa ad un’adolescenza timida, introversa e tormentata, tanto che il titolo della sua tesina di maturità è di una pesantezza inaudita, ispirandosi alla filosofia di Schopenhauer, a chiosare un periodo di anonimato mal vissuto. Termina le scuole e inizia un lungo tedioso viaggio universitario che non si è ancora concluso (di nuovo senza un vero perché). Amante della musica, prova a 16 anni l’ebbrezza di suonare la batteria in un gruppo che non si esibirà mai. Ma la sua fedeltà resterà sempre alla chitarra, di cui non conosce la maggior parte degli accordi, ma li suona come un automa, perché appresi così. Amante della lettura, passa periodi ad iniziare e finire libri in breve tempo, così come a creare pile di libri iniziati e mai finiti. Amante della natura, cerca in tutti i modi di non trasferirsi in città, restando nella sua amata campagna. Prova a combattere la sua pigrizia e un ciclico distacco di matrice misantropa attraverso varie esperienze che la buttano letteralmente in mezzo agli altri, obbligandola senza pentimento alcuno, ad aprirsi e mettersi in gioco. Amante infine della scrittura, croce e delizia, tenta da anni di perseguire una certa costanza tra fogli volanti, quaderni e un blog, la cui estetica cambia di frequente, un po’ come l’autrice. Non a caso Onimmac è la sua traccia, l’unica vera impronta di continuità.

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Nato dalla penna di un autore noto ai più ma sconosciuto alla totalità degli esseri umani senzienti, Rocco R. abbandona il fantastico mondo da lui creato una volta raggiunta la maggiore età per scontrarsi miseramente contro il duro e freddo muro della vita reale. E’ per tale motivo che appena ripresosi dall’intorpidimento dovuto alla botta si getta a capofitto nella galassia web dove genera un alter ego figo, colto, irrispettoso e sciupafemmine. Tutto questo dura fino a quando non viene scoperto con le mani nel sacco, i piedi nella marmellata e qualche gatta da pelare. Per questo motivo verrà messo alla berlina da sé stesso dato che agli altri non può fregare di meno. Da quel momento in poi si limiterà a tenere un alter su internet (che anche ego è una parola grossa in casi di tale pateticità) atto a smistare parole senza senso e commenti equivoci su qualunque spazio aperto il becero individuo posi piede. Attualmente è impegnato nell’umile e antica arte dell’accattonaggio emotivo.
Nda: L’autore si riserva la facoltà di ritrattare tutto se interpellato.

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Zanzathedog, in arte Francesco Scagliarini, nasce a Bologna l’8 Maggio 1991, esattamente un anno dopo l’operazione Sundevil.
Fin da piccolo si scopre un amabile cittadino, ottimo interlocutore e visionario disegnatore. A 7 anni perde il suo primo torneo di judo, avvenimento che gli farà dire addio per sempre alle esibizioni agonistiche sportive. A 9 anni diviene famoso grazie alla sua convincente quanto pretenziosa interpretazione del Lupo Cattivo nella recita scolastica di Cappuccetto Rosso. Il suo ritorno sulla scena contemporanea giovanile arriverà solo 4 anni dopo, nel 2004, col primo premio (e 100€ in carta) al concorso letterario indetto dai “Maestri del Lavoro”, in quell’occasione deciderà di darsi alla scrittura come unica vocazione, perdendo di vista tutto il resto.
Ad oggi la sua vita ha avuto parecchi alti e bassi, tra cui doveroso ricordare lo scandalo della “festa a sorpresa rovinata”, macchia che difficilmente riuscirà a pulire dalla sua reputazione, nonché anima.
Zanzathedog nel 2012 custodisce un’oscura passione per il brioschi, per le scale mobili, per le insidie dei mari caraibici e per i fumetti; non vede l’ora di scoprire se nelle biografie è più figo scrivere in presente indicativo o in passato remoto.

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Un attimo, che ci lavoriamo.

11 pensieri su “Biografie non scomparse di blogger non scomparsi

    • Il problema è che la prima volta che qualche account WordPress lascia un commento scatta la moderazione finché io non torno a casa a guardare il computer. Approvato il primo commento tutti gli altri (sempre dello stesso account) sono automaticamente accettati.

      • caro zanza, so come funziona wp, ma il disappunto era solo un ” rimprovero ” scherzoso!! :-D mi fa davvero piacere ritrovare il gruppo dei blogger e mi fa piacere leggervi! baci baci e buon lavoro a tutti

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